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VENERDI DEL PEPENERO A cena con gli autori
Ristorante Pepenero, piazza Crispi, Pietrasanta Prenotazioni tel. 0584792877

Nuovo appuntamento con i VENERDI DEL PEPENERO al ristorante Pepenero di Pietrasanta.
Venerdi 13 maggio alle 20 Demetrio Brandi conduce l’incontro con gli scrittori ALESSANDRA ALTAMURA, VINCENZO SACCO e DIANA SALVADORI. Passione, storia, avventura, società e tanto altro per una serata tutta da vivere.
Per partecipare alla cena – al costo di 25 euro – tel. 0584 792877 (Ristorante Pepenero, piazza Crispi, Pietrasanta).

Diana Salvadori presenta “Binari Invisibili. Le avventure di Olympia” (Il mio libro). Un romanzo sull’ignoto, ciò che non vediamo ma intuiamo: parla della vita di tutti i giorni, banali azioni, storia quotidiana, per arrivare alle avventure di mondi paralleli che guidano gli umani in un percorso alternativo. Tutti abbiamo, almeno una volta nella vita, desiderato una storia parallela, un luogo lontano dove poter riscrivere tutto, essere certi che, ciò che ci sembra sfuggire, abbia un suo altro luogo di possibilità, ove tutto può accadere, nel bene e nel male. Sophia, 45 anni, donna apparentemente semplice, vive le sue normali routine: la famiglia, le amiche, il compagno Aldemiro, il lavoro. Tutto, all’apparenza, scorre quieto nel suo quotidiano, una vita rurale, un lavoro alle poste, sino a quando una crisi di coppia la condurrà a nuove domande, nuove strade, nuovi amori. Delfina, pochi di mesi di vita, segue un arduo destino, esistenza parallela, una famiglia moderna per l’epoca, gli anni sessanta, l’ignoto che si tramuta e rivela realtà, quell’ impensabile vita sincronica, che si realizza in un binario invisibile. Due donne, due vite, due rotaie: ma cosa le unisce?
Vincenzo Sacco presenta “Come la sabbia del deserto” (Streetlib). Intrigante come un giallo, interessante come un romanzo storico. Un argomento poco consueto: il ritrovamento della tomba di Simone di Cirene, il cireneo che aiutò Gesù a portare la croce. Tra flashback dal primo secolo D.C. agli scavi archeologici del 1941, si snoda una storia tra fantasia e realtà che avvince il lettore e lo conduce per mano in luoghi e vicende con molte analogie con il presente. La dominazione romana in parallelo con l’occupazione inglese, la questione ebraica, l’importanza di una scoperta mai completamente rivelata. Un caleidoscopio di emozioni soprattutto al momento della scoperta della tomba da parte di uno studioso ateo che si trasferisce anche al lettore con dialoghi ben strutturati e con descrizioni che ci trasportano in luoghi lontani dall’odierna realtà. Questa è solo una chiave di lettura cui se ne possono aggiungere molte altre.

Alessandra Altamura presenta “Viaggio in bianco e nero” (Il Foglio). Il libro è un romanzo, la storia di tre personaggi: Celeste, una donna bianca, ma con un cuore africano. Insegna danza e percussioni africane a Firenze. Bamba, un uomo nero, ma vissuto sempre in Italia, a Milano, dove fa il giornalista. Infine Drissa, un bambino profugo, originario di un piccolo villaggio della Costa d’Avorio. Arriva su un barcone e, rimasto solo, viene accolto in una Comunità per minori sulle colline toscane. Il viaggio è al centro del libro: un viaggio che è scoperta, esplorazione di sé, rispetto degli altri, ricerca di verità per Celeste e Bamba, che viaggiano per lavoro, ma soprattutto per un’inquietudine che li caratterizza e li porta ad andare al di là del proprio angusto angolo di mondo. Il viaggio di Drissa è invece un percorso di salvezza e di sopravvivenza, che ci interroga sulle ingiustizie del mondo. Ogni capitolo è dedicato ad una parte diversa della Terra, con particolare attenzione ai luoghi dimenticati: i piccoli villaggi africani e indonesiani, le favelas del Brasile, i paesaggi disabitati dell’Islanda, dell’Australia, dell’Asia centrale. Ho viaggiato da sola per cinque anni per scrivere queste storie e per la storia di Drissa ho visitato i Cpsa di Lampedusa e Pozzallo, ho assistito ad uno sbarco di migranti nel porto di Augusta, ho raccolto moltissime testimonianze di profughi. Dunque, contiene un messaggio di apertura e interesse per l’umanità tutta, in tutte le sue diverse forme e di intolleranza solo per l’ingiustizia, la guerra, il razzismo, mai per le persone che ne sono vittime, come spesso accade nei pregiudizi della società attuale.

Ai Venerrdì del Pepenero intervengono artisti ed autori, che hanno modo di confrontarsi tra loro per dar vita a delle serate sempre interessanti ‘condite’ dai sapori della cucina toscana. A tal proposito Silvia e Gianmarco vi invitano a prenotare per la cena, 25 euro tutto compreso, telefonando allo 0584.792877.

Comunicato Stampa