Continua a fare discutere la decisione dell’amministrazione comunale di vendere completamente ai privati il depuratore di Veneri. Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Giacomo Melosi, raccogliendo le preoccupazioni dei residenti nella zona, ha presentato un’interrogazione consiliare per chiedere ulteriori chiarimenti.
“Come mai – domanda Melosi – non si è optato per la gestione mista pubblico-privato come previsto dalla normativa, considerando che il depuratore fornisce un innegabile servizio pubblico raccogliendo, oltre a quelle industriali, anche una parte delle acque reflue civili di Collodi e Veneri. Una parte destinata tra l’altro ad aumentare visto l’aumento di carico urbanistico nell’area previsto dal Piano Operativo. Come si pensa di garantire il controllo e scongiurare aumenti del canone di depurazione se la gestione sarà interamente privata?”.
“Nell’accordo del 1990 – prosegue il consigliere di FdI – era previsto un sistema di ripompaggio a monte delle acque depurate, in modo che le cartiere potessero risparmiare l’acqua del torrente. Nel bando di gara è prevista una clausola per la riattivazione di tale sistema? Questo permetterebbe di avere anche nei mesi siccitosi un maggior quantitativo di acqua per utilizzo agricolo, sfruttando a pieno le prese di gorile di Collodi e Ponte all’Abate che portano l’acqua fino a Veneri”.
“Chiedo risposte precise e puntuali – conclude Melosi – perché non vorrei che Veneri debba ancora una volta subire scelte politiche sbagliate”.

Giacomo Melosi

Comunicato stampa