“L’ipotesi di trasferire profughi dall’ Hotel dei Fiori al SanDomenico solleva non pochi dubbi. A cominciare dalla durata del soggiorno, annunciata temporanea e breve con l’”improvvisa” inagibilità dell’Hotel che ha ospitato questi giovani per tanti mesi senza nessuna segnalazione di pericoli.
Ma quello che preoccupa più di tutto è che nessuno sembra valutare l’impatto che questo trasferimento avrà sugli anziani ospiti della struttura, e sugli equilibri di convivenza già oggi molto precari e difficili per le tipologie più varie delle persone presenti, alcune autosufficienti e altre no. L’arrivo di tanti ospiti nuovi , così diversi per età, costumi e abitudini rischia di far saltare tutto con conseguenze facilmente immaginabili. E illusorio è pensare di ridurre i rischi ospitando i profughi in una ala un po’ appartata della struttura che ha pur sempre degli spazi comuni frequentabili da tutti, come il giardino o la terrazza, a meno che non si pensi a una segregazione vera e propria come una prigione.
Se poi si pensa di risollevare in questo modo le finanze del SanDomenico , allora i miei dubbi si fanno ancora più forti e sollevano una precisa questione etica, anche alla luce degli scandali recentissimi di chi pensa di fare affari sui bisogni di tanti disgraziati. Certo, PECUNIA NON OLET…sed EST MODUS IN REBUS. E allora, molto meglio avebbero fatto il Sindaco e la sua Amministrazione a impegnarsi e battagliare ogni giorno con la Società della Salute perchè si garantisca a ogni cittadino il diritto di essere assistito sul proprio territorio, riportando a Pescia tutti i pesciatini oggi sparsi nelle varie strutture della Valdinievole. E per i profughi, se sarà confermata la inagibilità dell’ Hotel, si coinvolga la Prefettura perchè si faccia parte in causa, dal momento che è proprio il Prefetto la figura che tutto dirige e regola in fatto di flussi migratori. Pescia ha già dato e continua a dare molto e allora si cerchino soluzioni più condivise, anche con atti impositivi, sempre possibili, coinvolgendo altri Comuni fino ad oggi latitanti, in primis Montecatini e Monsummano. E si cominci finalmente a realizzare qualche progetto, come ad esempio l’impiego dei profughi in piccoli lavori socialmente utili,come abbiamo sempre auspicato, per l’interesse comune. Fino ad oggi, infatti, ci sono state, come al solito, tante parole con” apertura di tavoli, inizio di percorsi”etc.etc., ma nessun atto concreto e, in questo modo, si continuerà solo a perdere tempo e i problemi, invece, rimarranno e saranno sempre più gravi”.

Dott.F.Conforti

Comunicato stampa