Il sig.Lorenzo Puccinelli Sannini, segretario dell’associazione pesciatina Destra Domani, ci invia questo articolo sul tema della sicurezza che volentieri pubblichiamo :

 

“Io ho sempre considerato che ai cittadini si debbano garantire alcuni diritti che ritengo inalienabili:

il diritto alla libertà, alla salute, alla sicurezza, alla proprietà privata (in primis alla casa) ed al lavoro. Dando per scontato che, almeno per il momento, gli italiani siano liberi; ho scritto recentemente in merito al diritto alla salute ed alla proprietà privata. Per quanto riguarda il diritto al lavoro, mi sembra superfluo parlarne perché questo costituisce l’argomento del giorno e sono ben altri coloro che hanno il dovere di occuparsene. Ho fatto anche qualche accenno al problema della sicurezza dei cittadini, soprattutto in questi giorni in cui si è parlato della possibile eliminazione del Commissariato della Polizia di Stato di Pescia.

Alla luce tuttavia degli episodi delinquenziali (rapine, furti, violenze personali) che sempre più frequentemente si stanno verificando nel nostro territorio, penso che meriti spendere su questo argomento qualche parola in più.

Una premessa è d’obbligo per sgombrare la strada da qualsiasi perplessità. Io ho molti difetti, ma posso garantire al lettore, in assoluta onestà, che non ho mai nutrito sentimenti razzisti: ho sempre giudicato il mio prossimo sulla base dei suoi comportamenti, mai secondo il colore della pelle, la fede religiosa e lo status socio-economico. Questa premessa era necessaria perché spesso il fenomeno della delinquenza viene, a torto o a ragione, associato a quello dell’immigrazione.

Tornando quindi al problema della sicurezza, tutti sappiamo che a Pescia, come del resto in tutto il paese, gli episodi legati alla criminalità cosiddetta spicciola, non organizzata, abbiano raggiunto una crescita esponenziale. Non possiedo i numeri precisi, che saranno certamente a disposizione degli organi di Pubblica Sicurezza, ma semplicemente parlando con i miei vicini di casa vi posso illustrare con una certa precisione ciò che sta accadendo. In via dei Cardellini, che probabilmente

molti di voi conosceranno bene, non esiste praticamente abitazione che non sia stata “visitata”, e molte più di una volta, malgrado i proprietari si siano muniti dei più sofisticati sistemi di allarme.

Sono poi venuto a sapere solo oggi che qualche tempo fa, un uomo, in pieno giorno, si è visto fermare da due nerboruti energumeni che gli hanno sottratto il portafoglio minacciando, in caso di resistenza, di passare alle vie di fatto. E questo nonostante che un auto dei carabinieri percorra abbastanza frequentemente detta strada.

Certo, tutti sappiamo che i furti e le violenze sono sempre esistiti, ma non avevano mai raggiunto la frequenza attuale.

Le cause che hanno portato a questa escalation del fenomeno sono indubbiamente molteplici. Penso che il fenomeno immigratorio, in buona parte incontrollato, sia fra queste. E’ chiaro che non tutti gli immigrati clandestini sono delinquenti e molto probabilmente fra di loro c’è anche chi ruba per necessità. Però il risultato è il medesimo e forse ancora più pericoloso, perché il ladro di professione sa come fare, studia le abitudini della sua prossima vittima, in modo da agire in relativa sicurezza. Il rapinatore dilettante invece agisce spesso senza una preventiva strategia, rischiando quindi di essere sorpreso sul fatto e di scatenare una reazione alquanto pericolosa per ambedue le parti in causa. Poi naturalmente, secondo le nostre leggi, orientate comunque al “buonismo” unilaterale, se colui che subisce la violenza spara, magari in un polpaccio all’aggressore, finisce in galera.

Quali rimedi opporre al fenomeno dell’immigrazione clandestina? Quello prioritario non riguarda ovviamente la nostra Amministrazione Comunale: dovrebbe essere il Governo centrale ad andare a Bruxelles per spiegare a chiare lettere ai nostri partners europei che l’immigrazione incontrollata è un problema di tutti e che come tale deve essere affrontato congiuntamente. A livello locale più che aumentare la sorveglianza ed i controlli non credo si possa fare e purtroppo il problema sta nei fondi che latitano.

Penso inoltre che lo sviluppo della delinquenza sia dovuto anche alla consapevolezza che ha il malvivente che la pena, eventualmente comminatagli , sarà di breve se non di brevissima durata. D’accordo le nostre galere scoppiano, non sono più in grado di ricevere nessuno. Ma forse, qualche rimedio ci sarebbe: si potrebbe ad esempio mettere agli arresti domiciliari o ai servizi sociali, in questo momento così di moda, e magari utilizzando per maggior sicurezza la cavigliera elettronica, i colpevoli di reati finanziari, creando così dei posti disponibili per i colpevoli di misfatti che minacciano direttamente la sicurezza anche fisica della popolazione.

Ritengo poi che una terza causa responsabile dell’escalation di cui sopra sia da individuare nella scarsa opera di prevenzione e repressione effettuata dalle Forze dell’Ordine che, accusando una drammatica scarsità di effettivi, non sono in grado di svolgere al meglio la loro funzione. Come dicevo prima si tratta di un problema economico ma non solo: a mio avviso manca anche la volontà politica, se così non fosse credo che a nessuno sarebbe venuto in mente di sottrarre a Pescia il Commissariato di P.S.

Infine ho paura che, se le cose nel nostro sfortunato paese non cambieranno ed anche alla svelta, vedremo coloro che fino a ieri erano stati cittadini integerrimi, darsi al furto per necessità. Vedremo padri di famiglia contendersi violentemente un pane per dar da mangiare ai propri figli, i pensionati elemosinare qualche centesimo all’angolo di piazza Mazzini, i disoccupati cronici prendere d’assalto l’Esselunga alle Casacce. Insomma non ci sarà più bisogno di andare al cinema per rivedere il far-west.

Sono troppo pessimista? Spero proprio di sì. Tuttavia, a scanso d’equivoci, il 25 maggio andiamo tutti alle urne a fare il nostro dovere per l’Europa e per Pescia, cercando di premiare soprattutto due valori: l’onestà e l’impegno disinteressato. Perlomeno non potremo venire accusati dai nostri figli di non averci provato a migliorare il mondo in cui dovranno crescere e continuare a vivere”.