Sempre alla ricerca dell’equivoco, per spingere le aziende a pagare ben 287,92 euro: facendo apparire l’obolo da versare come obbligatorio. Sono tante le imprese agricole che ricevono in questi giorni lettere da parte di una società veneta con fogli che richiamano, anche nella grafica, le comunicazioni da enti pubblici. Allegato un bollettino di conto corrente postale precompilato, con i dati aziendali inseriti, pronto per essere pagato. Con frasi ‘ad effetto’: La casuale è obbligatoria per i versamenti a favore delle Pubbliche Amministrazioni; proposta alle aziende iscritte alla Camera di Commercio, ecc..

Una modalità ingannevole (se non truffaldina) in uso da anni, ma che continua ad essere attuata. “Non pagate quei bollettini -è l’appello di Michela Nieri, presidente di Coldiretti Pistoia-. Occorre leggere attentamente ciò che viene riportato ed in caso di dubbi contattare le sedi Coldiretti” (www.pistoia.coldiretti.it). Cosa che stanno facendo tante aziende agricole in queste giornate di fine agosto: ricevuta la comunicazione contattano Coldiretti per segnalare e chiedere spiegazioni. A fine 2015 un’ondata di lettere analoghe arrivò alle imprese agricole della montagna pistoiese.

Sono tante le sanzioni inflitte dall’Autorità garante per la concorrenza ed il mercato (Antitrust) nel corso degli anni a diverse società che, sempre simulando un obbligo, hanno tentato di vendere pubblicità su Internet (a caro prezzo) o, in quest’ultimo caso, servizi web (sito Internet, mail, ecc.).

“Nonostante ciò, continuano a provarci, cercando sempre nuove modalità per sfuggire alle multe dell’Antitrust -spiega la presidente di Coldiretti Pistoia-, sintomo che qualche impresa distratta paga, ripagando ampiamente i costi di queste comunicazioni massive verso le aziende agricole. Quindi: leggete e non pagate”.

Coldiretti Pistoia

Comunicato stampa