Con una conferenza stampa, alla quale hanno preso parte anche il sindaco di Pescia Oreste Giurlani e il vescovo Roberto Filippini, che si è svolta nella sala consiliare del Palazzo del Vicario a Pescia, sede del Comune, è stato presentato il progetto di emporio della solidarietà che sta nascendo a Pescia, dall’unione di Croce Rossa Italiana, Pubblica Assistenza , Caritas diocesana e il Comune di Pescia.

Da molti anni le tre realtà di volontariato e l’amministrazione comunale , in collaborazione con i servizi sociali che a vario titolo agiscono sul territorio, operano nel campo del contrasto alla povertà alimentare attraverso la distribuzione dei pacchi viveri a famiglie in difficoltà economica.

Dalla fine del 2017 è sorta in questo ambito una collaborazione tra queste realtà per organizzare, una volta l’anno, una raccolta cittadina di alimenti al punto vendita Coop. Da questa proficua collaborazione è nata l’idea di creare a Pescia un unico punto di distribuzione dei generi di prima necessità, dandogli la forma, sperimentale per il nostro territorio, di emporio.

L’emporio – progetto già avviato e attivo in molte città italiane – ha come obiettivo quello di sostenere le famiglie in difficoltà, consentendo loro l’approvvigionamento gratuito di generi di prima necessità, attraverso uno spazio organizzato come un vero e proprio supermercato. Qui, in autonomia, i beneficiari potranno fare spesa, utilizzando per il pagamento una tessera punti a scalare. L’accesso delle famiglie a questo servizio sarà valutato da un’equipe composta dagli assistenti sociali della Società della Salute e dai rappresentanti dei quattro soggetti , che ogni tre mesi si ritroverà per monitorare gli accessi all’emporio.

I prodotti che saranno disponibili nell’emporio proverranno da diversi canali:

• La generosità dei cittadini, attraverso le raccolte alimentari nei punti vendita o altre iniziative di solidarietà che saranno messe in atto;
• La rete dei commercianti e degli imprenditori locali, che saranno contattati per avviare buone prassi di donazioni;
• L’Agenzia AGEA che fornisce agli enti benefici i prodotti del programma comunitario FEAD;
• L’associazione Banco Alimentare della Toscana, che, attraverso delle convenzioni, permette agli enti di ricevere prodotti a lunga conservazione o freschi recuperati da aziende e grande distribuzione organizzata.

Le finalità di questo progetto non sono solo quella di razionalizzare tempi e risorse della distribuzione dei generi di prima necessità, ma molteplici:

• Innanzitutto, trovare una forma più dignitosa al classico pacco alimentare, che permetta alle persone di recuperare autonomia e indipendenza attraverso il semplice gesto di fare la spesa;
• Creare percorsi di accompagnamento e attivazione dei beneficiari e un luogo di inclusione sociale;
• Creare uno spazio dove poter attuare azioni di lotta allo spreco e sensibilizzazione ai nuovi stili di vita
• Creare un luogo dove poter attirare volontari e generare cultura della solidarietà
L’emporio di Pescia troverà la sua sede in Via Amendola, e si prevede che sarà avviato nei primi mesi del 2020. A breve, invece, tutti gli enti traslocheranno nella medesima sede la distribuzione dei pacchi così come è stata fatta finora: questo per abituare gradualmente le persone al nuovo luogo e per far conoscere tutti i volontari fra loro. Nel frattempo, saranno avviati i corsi di formazione per i volontari, i momenti informativi per i beneficiari di progetto e sarà predisposto lo spazio, acquistando il materiale necessario (ad esempio, scaffali, computer e gestionale).

Per avviare l’emporio, occorreranno molti fondi, perciò il gruppo di co-progettazione ha già presentato il progetto a enti pubblici e privati che possono avere interesse a finanziarlo; ad oggi, è certo il contributo di 25.000 euro per cinque anni, a partire dal 2020, stanziato dal Comune di Pescia, ente che ha aderito all’iniziativa fin dal suo nascere, non solo con il sostegno economico, ma seguendo insieme agli altri la fase di co-progettazione.

“Abbiamo aderito con grande slancio a questa bellissima idea, con un importante contributo da parte dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Oreste Giurlani, perché crediamo sia una risposta davvero valida a tante situazioni di emergenza che sono presenti a Pescia , come in qualunque parte della nostra nazione. Un significativo messaggio di cooperazione e di solidarietà nasce anche dall’ unione delle varie associazioni a far parte di un unico progetto, al quale speriamo che si possano affiancare altre attività dall’ importante risvolto sociale, per arrivare a creare a Pescia il “Polo della solidarietà” – dice l’assessore al sociale Fiorella Grossi-. L’impianto del progetto è molto serio e credo che, dopo una fase di assestamento, possa davvero costituire un presidio sociale determinante per la nostra area di competenza, non ultimo è l’obbiettivo di sperimentare un meccanismo di recupero e ridistribuzione delle eccedenze alimentari individuando e coinvolgendo anche aziende del territorio”.
“Ritengo opportuno e necessario ringraziare tutti gli attori di questa operazione infatti Comune, Caritas, Pubblica Assistenza, Croce Rossa, Società della Salute si sono impegnati alla sua realizzazione cercando solo di ottimizzare il risultato finale. Come noto la CRI è da sempre impegnata nella inclusione sociale dei soggetti deboli. A Pescia ha una lunga e proficua esperienza nella diatribuzione alimentare- sottilinea il presidente della Croce Rossa Italiana di Pescia William Vergoni-, purtroppo da sempre limitata dalla logistica e dal numero di volontari necessari. La creazione del Banco Alimentare e dell’Emporio della Solidarietà di questo gruppo risolve entrambe le limitazioni. Non solo ma rende più decorosa la gestione delle persone assistite. Questi risultati anche se significativi non devono essere sufficienti. Il Banco Alimentare può e deve diventare il motore per stimolare altre persone ad accedere al Volontariato, indurre i cittadini e le attività commerciali a contribuire con donazioni all’acquisto di prodotti da reperire nel tessuto sociale pesciatino promuovendo le attività locali, stimolare la creazione di altre distribuzioni come farmaci e oggetti recuperati e reimmessi sul mercato. Tante le idee e tanto l’entusiasmo per questo primo obiettivo raggiunto che spero contagi anche chi ancora non opera nel volontariato. Siamo pronti ad accogliere nuovi volontari per poter sviluppare le attività della CRI dalla Protezione Civile, alle attività sociali, alla diffusione e controllo dei defibrillatori semiautomatici”.

stampa giurlani

Comunicato stampa