Pubblichiamo il comunicato stampa  del NCD sui problemi della sanità locale :

«Pagelle digitali per i pronto soccorso dell’Asl 3 e operatori nei dipartimenti di urgenza e accettazione per monitorare, in via sperimentale, le opinioni dei pazienti dimessi sui punti critici rilevati dal Laboratorio management e sanità del Sant’Anna». E’ la proposta del consigliere regionale Gian Luca Lazzeri membro della IV commissione Sanità e del conigliere comunale di Buggiano e di Letizia Zei, che richiedono di estendere il piano di verifica delle criticità proposto dal direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Pisa, in forma sperimentale e per un lasso limitato di tempo, a tutte le strutture di emergenza urgenza presenti in Toscana incluse quelle dell’Asl 3.

«Nel 2013 – sottolineano Lazzeri e Zei – gli accessi ai pronto soccorso dell’Asl 3 sono stati 99.669: 2.666 al Pacini, 55.942 negli Ospedali Riuniti di Pistoia e 41.061 all’ospedale di Pescia. La mole complessiva di accessi dell’Asl ha riguardato per l’ 1,4% (1.433 accessi) codici rossi; 20,8% codici gialli (20.794 accessi); 58,9% codici verdi (58.729 accessi); 16,6% codici azzurri (16.628 accessi) e per il 2% codici bianchi (2.085 accessi). Questi numeri – proseguono – collocano al 5° posto in Toscana la Asl 3 di Pistoia per numero di accessi al pronto soccorso (escludendo le aziende ospedaliero universitarie) e rendono necessaria la sperimentazione di un sistema di rilevazione costante e consultabile online che permetterebbe, in tempo reale, di apportare eventuali modifiche sulla base delle indicazioni dei pazienti oltre ad offrire una reale trasparenza sul servizio. Se questa modalità di raccolta feedback fosse stata in vigore a Pistoia forse avrebbe rilevato alcune delle disavventure che dei pazienti ci hanno riportato. Il caso più eclatante che ci è stato segnalato riguarda un paziente ultra ottantenne che, presentatosi il mese scorso al pronto soccorso di Pistoia con un femore rotto, afferma di essere stato operato esattamente dopo una settimana. Su questa vicenda presenterò un’interrogazione all’assessore Marroni per sapere se i fatti riportati corrispondano a verità. Questo si aggiunge al caso riportato dalla stampa ieri di un anziano abbandonato su una barella al pronto soccorso dell’ospedale di Pescia. Il pronto soccorso di Pescia – dicono – nel 2013 ha avuto 41.061 accessi mentre quello di Pistoia poco più di 55mila. Osservando i dati notiamo che la mole di accessi del pronto soccorso del Cosma e Damiano (struttura per dimensioni inferiore a quella di Pistoia) è simile a quella del capoluogo di provincia. Un fatto che da solo può spiegare le eventuali difficoltà incontrate a Pescia legate all’attesa dei pazienti da destinare ad un posto letto.

«Le criticità dell’ospedale di Pistoia – concludono Lazzeri e Zei – erano già emerse proprio dall’analisi dei dati del Mes: il 75% pazienti intervistati dai ricercatori, alla domanda: “Durante il contatto con il personale medico ha avuto la sensazione di non essere considerato come una persona?” ha risposto di no. Mentre 1 utente su 4 si è sentito bistrattato. I quesiti posti dalla sperimentazione dovrebbero spaziare dal grado di soddisfazione percepito, al giudizio sui tempi di attesa e per avere la certezza di intervistare chi è stato per davvero al pronto soccorso, come suggerito dall’Aoup, ci si potrebbe basare sul codice a barre del referto»

Comunicato stampa