L’imprenditore agricolo: 20 giorni di lavoro solo per la manutenzione della recinzione elettrificata
Coldiretti: siamo al paradosso continuo, la situazione è di assoluta emergenzaAl mattino vanno alle terme di Montecatini, l’aperitivo ovviamente si fa in una delle tante vigne del Montalbano, pomeriggio a passeggiare tra le piante ornamentali dei vivai di Pistoia e la notte a scorrazzare nei campi di mais della Valdinievole. È la vita degli ungulati nel pistoiese: cinghiali, cervi e caprioli ormai si trovano a tutte le altitudini. L’ultimo episodio è l’apparizione nel parco termale di Montecatini di un capriolo, nel corso di una conferenza stampa. “Siamo ormai , non solo per i pericoli che la presenza di cinghiali e altri ungulati rappresenta per la circolazione stradale. L’eccesso di selvatici in zone non vocate è una dannazione per gli agricoltori -al paradosso continuo: il fenomeno è drammaticocommenta Michela Nieri, presidente di Coldiretti Pistoia-. In questa stagione ai danni da ungulati si aggiungono i danni dal troppo caldo e dalla poca acqua: costi ormai da mettere nel bilancio preventivo aziendale in quantità sempre più cospicue”. E la prevenzione non basta. “Io ho impiantato una recinzione elettrificata a protezione delle mie vigne -spiega Giuseppe Bartolomei, imprenditore agricolo de Il Podere del Tordo a Sant’Alessio, alle porte di Pistoia-. Investimento iniziale a parte, la manutenzione mi costa 20 giorni di lavoro all’anno, si tratta di mantenere in efficienza circa un chilometro e mezzo di recinzione elettrificata. Cervi e caprioli comunque non di rado sfondano e banchettano con i germogli delle viti e degli ortaggi, danneggiano gli ulivi e, soprattutto rovinano i muretti a secco”.

Le imprese agricole associate a Coldiretti ci stanno segnalando un notevole aggravamento dei danni alle coltivazioni provocati dai cinghiali -spiega Simone Ciampoli, direttore di Coldiretti Pistoia-. La siccità, che sta interessando l’intera regione, ha determinato anche una riduzione degli alimenti che la fauna trova nel bosco, per cui questi selvatici, il cui numero ha superato ogni ragionevole livello di sostenibilità, si stanno riversando nelle aree coltivate. Inoltre anche a Pistoia l’attuale fase di transizione dai precedenti ATC (Ambiti territoriali di caccia) ai nuovi, ha determinato un rallentamento degli interventi di controllo ed una ulteriore difficoltà a far funzionare tutto il complesso sistema di monitoraggio e gestione dei cinghiali. Per di più le risorse a disposizione degli ATC per pagare il risarcimento dei danni alle colture risultano del tutto insufficienti. Siamo in una situazione di assoluta emergenza”. 

Coldiretti Pistoia
Comunicato stampa
Nella foto : Giuseppe Bartolomei