«Un importante documento storico ed un tesoro per le giovani generazioni, costruito ai confini fra storia ed etnografia sulle voci di chi, quella drammatica mattina del 23 agosto 1944, ha incrociato sulla propria pelle uno degli eccidi più sanguinari della storia recente del nostro Paese, del quale il Consiglio Regionale ha il dovere di custodire e diffondere la memoria». Sono le parole con cui il consigliere regionale e Segretario Questore dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale, Gian Luca Lazzeri, ha salutato il saggio di Marco Ascareggi, “Il Padule di Fucecchio. L’eccidio nazista del 23 agosto 1944”, presentato oggi alla biblioteca di Ponte Buggianese alla presenza dell’autore, di Pier Luigi Galligani sindaco di Ponte Buggianese, Riccardo Nucci presidente nazionale delle Associazioni Provinciali Invalidi Civili, dell’assessore alla Cultura di Ponte Buggianese Maria Grazia Baldi e degli alunni delle scuole medie del territorio comunale.

«Quest’oggi – ha sottolineato Lazzeri – in platea manca una fila di bambini che purtroppo non sono mai nati. Quelli che avrebbero potuto essere i loro nonni, la mattina del 23 agosto di 70 anni fa si trovavano al Padule di Fucecchio, protagonisti e vittime innocenti di una strage efferata. Domani in Giappone un’altra sedia sarà vuota: lì avrebbe dovuto sedere il bambino del pilota giapponese condannato dai terroristi dell’Isis. Chi non conosce la storia è purtroppo condannato a ripeterla. L’arma più potente per evitare che questo succeda è la memoria: uno strumento che deve essere esercitato fin dalla più tenera età. In questo senso il volume di Marco Ascareggi rappresenta un importante supporto per conservare il ricordo di quel giorno e trovare un senso al sacrificio di oltre 170 vittime innocenti: fare sì che questo non risucceda mai più».

«La ricerca della verità storica – ha spiegato il sindaco Pier Luigi Galligani – e la sua rievocazione trovano attualità nel lavoro di studiosi e nell’azione delle istituzioni. Anche questo lavoro costituisce un ricordo e una testimonianza di un episodio che ha lasciato un ricordo indelebile nella popolazione di questo angolo della Valdinievole, di doveroso omaggio alle vittime della strage. Un valore di testimonianza – ha continuato – oggi ancora più marcato dal momento che, con il passare del tempo, i testimoni degli eventi diminuiscono e quindi accrescono le difficoltà per rendere tangibile, specie nei giovani, la memoria di questi fatti. Il messaggio di questo scritto quindi – ha concluso – è quello di non dimenticare poiché la testimonianza di episodi di odio e di violenza risvegli i sentimenti e i valori di libertà e concorra a far sì che l’impegno di ogni uomo sia quello di essere oggi migliore di ieri, affinché domani sia migliore di oggi».

«La storia di questo volume – ha spiegato il presidente nazionale dell’Apici, Riccardo Nucci – si intreccia con quella personale dell’autore colpito da un ictus e costretto da quel giorno a convivere con la disabilità. Una convivenza drammatica della quale Marco ha saputo fare tesoro trasformandola, con ironia e sacrificio, in un punto di forza per continuare e riorganizzare la sua nuova vita. Non si è chiuso nel proprio dolore ma ha continuato ad occuparsi di cultura e divulgazione. La presentazione di questo libro oggi – conclude –  è la dimostrazione dell’enorme forza di volontà del suo autore che è riuscito a dare un contributo importante alla memoria delle giovani generazioni».

Comunicato stampa