Il candidato a Sindaco Antonio Grassotti ( Fiducia in Grassotti, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, Noi Moderati e Udc) è decisamente preoccupato per la possibilità di chiusura per diciotto mesi o più del Ponte all’Abate che la Provincia ha annunciato per mettere definitivamente in sicurezza la struttura .
“Mi pare che i vari candidati parlino poco di un tema che ritengo fondamentale per lo sviluppo futuro della città e di alcuni aspetti determinanti, come ad esempio il parco di Collodi, il comparto produttivo dell’area e anche il collegamento con la piana di Lucca.
A oggi, tutto questo passa attraverso il Ponte all’Abate, che da anni, sulla scia del disastro del ponte Morandi a Genova, presenta gravi restrizioni al suo attraversamento, soprattutto per i mezzi pesanti. Ora si parla di un intervento di ripristino della sua sicurezza che comporterà una chiusura di almeno un anno e mezzo, secondo il progetto provinciale .
Una prospettiva assolutamente inaccettabile, in assenza di alternative sul posto. Come si può pensare a una interruzione della strada Lucchese per diciotto mesi? Vuole dire sacrificare una zona, interrompere ogni rapporto organico con la piana di Lucca e vanificare ogni collaborazione, come quella che abbiamo visto in questi giorni riguardante il parco di Pinocchio con Lucca, senza contare il disagio degli abitanti dell’area o di chi, ogni giorno, deve recarsi dalla Valdinievole a Lucca e viceversa.
Insomma, un disastro annunciato. A nostro avviso la Regione Toscana e la Provincia di Lucca, che sono gli enti competenti, devono studiare una soluzione più adeguata alle esigenze del territorio. In particolare la Provincia di Pistoia, cui è stato delegato l’aspetto tecnico del progetto, ne deve tenere conto. Una situazione rilevante anche da un punto di vista politico, visto che la maggioranza provinciale è sostenuta da una consigliera comunale di Pescia, che fa parte della maggioranza uscente del consiglio comunale di Pescia, che quindi ha una importante responsabilità in tutto questo.
Da parte nostra prendiamo l’impegno a non accettare soluzioni che prevedano la chiusura tout court del ponte per diciotto mesi. In assenza di un cambio di progettualità, meglio procedere con le restrizioni attuali, fastidiose ma non mortali come la chiusura assoluta per 18 mesi che la Provincia di Pistoia vorrebbe attuare.

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