Continua la corsa del carrello alimentare per i pistoiesi. L’inflazione tendenziale a settembre è arrivata al 13,7%, rispetto ad un anno fa, con un aumento ulteriore rispetto ad agosto (+10,7%). Un dato che mette Pistoia in cima alle province per aumento del costo della vita in Toscana, dove l’aumento medio dei prodotti alimentari, bevande escluse, è stato del 12,2%. “Si stima che a parità di acquisti le famiglie, anche pistoiesi, spenderanno 650 euro in più all’anno per l’acquisto di cibo –spiega Coldiretti Pistoia-. I dati Istat ci danno il termometro di una situazione molto difficile per i consumatori e le aziende agricole, che da circa un anno stanno sostenendo aumenti di costi per l’acquisto dei fattori produttivi a tre cifre”.

Rincari che toccano l’intera filiera agroalimentare ed in particolare il settore primario: dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio fino al +500% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigazione dei raccolti. Ma aumenti riguardano anche il vetro che costa oltre il 50% in più rispetto allo scorso anno, il 15% il tetrapack, il 35% le etichette, il 45% il cartone, il 60% i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al +70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti.

 

In parte questi aumenti si riverberano sui consumatori che a causa dei rincari stanno limando gli acquisti, sia in quantità, sia orientandosi verso prodotti low cost. Un’indagine condotta sul sito www.coldiretti.it, indica che uno su due (51%) taglia la spesa, un altro 18% di cittadini dichiara di aver ridotto la qualità degli acquisti, mentre il 31% non ha modificato le abitudini di spesa.

 

“Nell’immediato bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con misure immediate per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro” afferma Coldiretti Pistoia.

Ufficio Stampa Coldiretti – Pistoia

Comunicato stampa