Federica Landucci, presidente provinciale di Confindustria, interviene sul Business Park.

 

“Il dibattito sul business park, che era stato aspro in campagna elettorale, pare aver trovato soluzione nell’annunciato colpo di spugna annunciato dal sindaco Giurlani: che manifesta la volontà di eliminare la previsione urbanistica che prevedeva (da due legislature, anche di diverso colore politico) l’insediamento di un’area industriale nella porzione sud del comune di Pescia.

 

Confidiamo che la necessaria sintesi giornalistica non esaurisca il problema: che, letto per come pubblicato, appare come una scelta di campo contro l’industria, e in generale le attività manifatturiere, per cui, come se si trattasse di settori residuali in un’economia già tradizionalmente connotata, si annunciano “soluzioni alternative”.

 

Ribadiamo invece con energia la centralità del ruolo dell’industria e del manifatturiero, comparti capaci di attrarre occupazione qualificata, che contribuiscono pesantemente alla fiscalità generale ed a quella locale, pagando a caro prezzo i servizi (sia aria, sia acqua, sia suolo, sia energia) con tariffe speso esose rispetto ad altri: oneri che l’imprenditore regolarmente versa nelle casse dei vari enti che la impongono, permettendo così di erogare i servizi pubblici.

 

E’ vero, il momento non è certo espansivo; non lo è del resto neppure per il vivaismo e il florovivaismo, che il sindaco stesso dice di voler valorizzare e rilanciare. Certo è che le industrie, già alle prese con problematiche endogene, avrebbero necessità di essere sostenute a casa loro, con politiche attrattive serie e lungimiranti; ad iniziare dalle scelte urbanistiche compiute dalle amministrazioni dei territori dove hanno la sede. Questo purtroppo non accade, e in generale nella provincia di Pistoia osserviamo una mentalità antindustriale, che ha portato per nostra esperienza molte imprese a lasciare la provincia per destinazioni non esotiche, ma spesso molto vicine ai nostri confini. Che sbaglino tutti gli altri sindaci che aprono le braccia alle industrie e ne favoriscono l’insediamento nei loro comuni?”.

Fonte: Confindustria