L’arroganza di Acque Toscane si manifesta in pieno sotto il silenzio assordante della politica locale incapace ormai di ogni minimo sussulto. Un utente di Montecatini si è visto recapitare una bolletta di quasi 300 euro basata su consumi storici inesistenti. Il cittadino ha risposto pagandone la metà come segno di buona volontà e poi chiedendo chiarimenti. Acque Toscane non solo non ha risposto, ma poco dopo ha disposto la chiusura del contatore con un preavviso di soli due giorni.
Tale comportamento viola in maniera palese il regolamento del Servizio idrico integrato al quale anche Acque Toscane si deve scrupolosamente attenere, visto che questo non è che una minima norma di buon senso. Invece il gestore privato avvia un’azione intimidatoria come a voler far intendere “punirne uno per educarne cento”. Si minaccia senza neanche chiedere all’utente se ci sono condizioni tali da poter necessitare l’attivazione di un piano di recupero dilazionato del presunto credito.
E in tutto ciò il sindaco Bellandi cosa fa per ostacolare un simile abuso da parte del gestore idrico privato?
Ricordiamo al sindaco che l’erogazione dell’acqua è un pubblico servizio, che un’abitazione privata di fornitura idrica perde l’abitabilità per ovvi motivi di carattere igienico-sanitario e che il Primo Cittadino è Ufficiale sanitario del Comune.
Chiediamo quindi un suo celere intervento a tutela dell’utente cittadino che non può sottostare a nessun ricatto di sorta.

Comunicato stampa