“AI SINDACI DEI COMUNI DELL’ exATO2 VALDINIEVOLE
PRESENTI ALL’ ASSEMBLEA DELL’AUTORITA’ IDRICA TOSCANA.

Nel 2011 ci siamo mobilitati in massa per salvare l’acqua e i servizi pubblici dalla privatizzazione e abbiamo vinto. La stragrande maggioranza dei cittadini toscani e valdinievolini ha dato con il referendum una inequivocabile indicazione per procedere alla ripubblicizzazione del servizio idrico.
Da allora ogni governo ha tentato di cancellare quella vittoria e consegnare l’acqua ai grandi capitali finanziari. Non ci sono riusciti, si sono sempre scontrati con un risultato referendario chiaro a favore dell’acqua pubblica e con migliaia di cittadine e cittadini determinati a difenderlo.
Ora l’attacco viene dal governo centrale, mascherato dalla generica operazione di “razionalizzazione” delle aziende partecipate dagli Enti Locali contenuta nello Sblocca Italia e nella Legge di Stabilità.
Da un lato si strangolano i Comuni con i tagli dei trasferimenti, dall’altro s’incentiva l’affidamento dei propri servizi alle grandi multiutilities, permettendogli di utilizzare al di fuori del patto di stabilità le cifre ricavate dalla cessione di quote pubbliche delle società partecipate.
Quella che si sta tentando è quindi una privatizzazione tramite ricatto: si chiede ai Sindaci di mettere in vendita i beni comuni primari per consentire loro di mantenere un livello minino di funzionamento ordinario dell’ente locale. 
E’ dunque necessario respingere questo nuovo attacco ai beni comuni, consapevoli che se si torna indietro sull’acqua rispetto alla vittoria del 2011, sarà sempre più difficile anche la difesa degli altri diritti essenziali.
Per questo facciamo appello ai sindaci dei comuni che fanno parte dell’ex ATO2 e dell’AIT affinché non procedano all’approvazione della proroga al 2026 del contratto con la società ACQUE S.p.A. – proroga che, ove approvata, rappresenterà un passo ulteriore verso la costituzione della società unica dell’acqua che seppellirà per sempre le prospettive di ripubblicizzazione. 
Detta proroga va quindi contro la volontà popolare e – riteniamo a ragione – contro il buonsenso. Questo perché crediamo che non si possa continuare ad affidare un servizio di importanza primaria ad una società – ACQUE S.p.A. – che risulta fortemente indebitata con gli istituti finanziari; una società che in più di dieci anni di gestione non ha realizzato gli investimenti necessari, tanto che, ad oggi, le perdite in rete risultano le stesse di quando è iniziato il contratto di affidamento; non è intervenuta per sostituire le pericolose tubature in amianto e ad oggi molti chilometri di acquedotto nelle aree exATO2 sono ancora di materiale cancerogeno(particolarmente drammatico il caso di Pisa con più del 50% delle tubature in amianto); una società che ha invece utilizzato gli utili conseguiti per aumentare il valore del proprio capitale sociale più che decuplicato negli ultimi anni.
Riteniamo infine fuori da ogni logica riaffidare il servizio ad una società che si è resa consapevolmente inadempiente nei confronti dei cittadini e delle amministrazioni riguardo alla vicenda della restituzione della quota per la depurazione non dovuta. 
A tutto ciò si aggiunga che l’area che ci riguarda, il cosiddetto ex Ato 2, gestita quasi completamente da Acque SpA, è quella con le tariffe dell’acqua tra le più alte in Italia, con un costo medio annuo per famiglia di 502 €, frutto di un aumento di oltre il 58% negli ultimi sei anni (fonte: Cittadinanza Attiva-Il Sole 24 Ore).
E’ il momento per accelerare il processo per riportare in mano pubblica un bene essenziale per la vita dei cittadini a dispetto delle innumerevoli pressioni che i poteri economici stanno esercitando sul governo e sulle amministrazioni locali.
Perché si scrive acqua, ma si legge democrazia… oggi più che nel 2011″.

Comitato Acqua Bene Comune Pistoia e Valdinievole.

Comunicato stampa