«Che l’assessore regionale Fratoni neghi, a dispetto delle indicazioni dello studio Cnr del 2011, l’esistenza di pericoli di subsidenza in caso di eccessivo sfruttamento della falda ci fa piacere. Avremmo tuttavia maggior sollievo a saperlo per certo dagli strumenti di misurazione di falda previsti per legge, piuttosto che da un’enunciazione a mezzo stampa. Quanto alla difesa delle Terme di Montecatini, questa non la si fa a suon di proclami ma attraverso messa a norma e rilancio adeguato. Tutte cose che dalla Regione, azionista di riferimento della società col 67% delle quote, al momento proprio non si ravvisano»: a partire al contrattacco incalzando la giunta regionale toscana sullo stato e le prospettive del sistema termale montecatinese è ancora il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti.
«L’inchiesta condotta da Report e andata in onda lunedì scorso – richiama il Capogruppo regionale degli azzurri – esprime un quadro impietoso ma purtroppo reale dell’incuria istituzionale che le Terme di Montecatini purtroppo patiscono proprio da parte del loro principale socio: la Regione Toscana. L’assessore ha dimostrato di non avere neppure idea se la struttura si fosse adeguata a normative non emanate dal Pianeta Marte, ma dalla Regione Toscana medesima. E se nemmeno la Regione rispetta le norme della Regione beh: che le abroghi, allora! Almeno si avrà un disboscamento normativo. Almeno quello. Questa vicenda dei misuratori di falda è paradossale. Kafkiana, mi spingerei ad affermare, così come la storia del bando andato deserto e mai più replicato, forse onde evitare nuove figuracce».
Quanto alla tenuta idrogeologica del territorio, Marchetti ricorda che lo Studio dei sistemi termali di Montecatini e Monsumano Terme condotto dall’Istituto di Geoscienze e Georisorse del Cnr esprimeva, nella relazione del maggio 2011, conclusioni precise: «A pagina 103, l’ultima – legge Marchetti – c’è scritto che “Sfruttamenti eccessivi [della falda, ndr] potrebbero, infatti, produrre criticità, non solo entro il campo termale stesso, ma anche all’esterno di esso, con fenomeni di subsidenza di difficile valutazione”. E per evitarlo prescrive proprio l’installazione di strumenti di misura. I quali, purtroppo, non ci sono. C’è poco da fare».
Marchetti incalza: «Inutile che l’assessore si inviperisca. Ora io procederò a richiedere il piano industriale e il bilancio 2018. Nel frattempo – rincara – leggo che la Regione incontrerà i commercianti. Ne ascolti le proposte. E tenga a mente che le Terme di Montecatini danno a quella città perfino il nome. Il destino della città di Montecatini Terme è legato a filo doppio alla società. Proteggere la città e il territorio significa mettere a norma le Terme e procedere a un’incisiva azione di rilancio che passi per azioni di marketing degli stabilimenti, d’area e di sistema. Le Terme devono tornare ad essere un attrattore, non continuare a vivacchiare del ricordo di un fasto che fu. Per fare questo serve lo scatto manageriale. Se dobbiamo affidarci allo scatto con cui l’assessore Fratoni si è alzata dalla sedia durante l’intervista per andarsi a informare sullo stato attuale della società rispetto agli adempimenti normativi, allora stiamo freschi…»

Monica Nocciolini
Giornalista professionista
Ufficio Stampa Gruppo consiliare Forza Italia
Email: m.nocciolini@consiglio.regione.toscana.it

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