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Nel programma Musica dell’anima: concerti per il Giubileo, venerdì 6 settembre ore 21, la Cattedrale ospiterà Dimitri Grechi Espinoza con il concerto Jazz Solo Sax intitolato ReCreatio.

ReCreatio è un altro capitolo, unico nel suo genere, dove il silenzio ha lo stesso valore del sax, dove un vago romanticismo si unisce nel nome del mistero e della spiritualità,  dove il suono, valorizzato appieno con i suoi suggestivi riverberi, rappresenta unicamente voce,  richiamo, ricerca d’assoluto,  essenza, trapassato, presente e futuro.

Frutto di una ricerca sonora quasi scientifica, ogni brano di questo progetto sembra attingere ad aspetti  primordiali della natura e della vita che normalmente non abbiamo modo di percepire.  Un disco che sembra scavare dentro di noi, in cerca delle nostre radici più nascoste.

L’inizio dell’ascolto è puro spirito messo in musica. Impossibile resistere al bellissimo mantra meditativo ed ancestrale dell’iniziale Dark& Light, costruito da una sequenza di toni bassi che tendono a liberarsi in alti improvvisati, da ripetizioni sempre minimamente variate,  di vaga ispirazione hasselliana, dove fascino esoterico e animo umano sembrano fondersi in un tutt’uno magico. Forse la cosa più bella del lavoro.

Le esibizioni di Dimitri Grechi Espinoza dimorano al confine tra il rito e il concerto: il famoso jazzista infatti ha fuso insieme due grandi passioni: da un lato la forte vena devozionale che lo lega alla tradizione cristiana ortodossa, dall’altro la ricerca del suono, portata avanti da anni con l’obiettivo di riscoprire il respiro profondo dei luoghi sacri ditutto il mondo.

Nella penombra della chiesa, Grechi Espinoza avvolge il pubblico con lenote del suo sax, dal quale riesce a tirare fuori arcobaleni diarmonici “liberati” dal sistema temperato.

Lo fa suonando tra le note e sfruttando le antiche forme architettoniche che rispondono ai fraseggi modali con risonanze trasformate dal musicista in contrappunti dal fascino ancestrale.
Il duduk armeno di Djivan Gasparyan, la spiritualità free di JohnColtrane, le tradizioni nomadi del Sahara e la ripetitività di John Surman sono suggestioniche saltano all’orecchio, ben nitide come in una messa che amalgama anche i linguaggi della contemporaneità.

Dimitri Grechi Espinoza, nasce a Mosca nel 1965, ha frequentato il Jazz Mobile di New York ecompletato i corsi di alta qualificazione professionale presso Sienajazz
con P. Tonolo. Nel 2000 fonda il gruppo Dinamitri Jazz Folklore che nel 2014 ha ottenuto il secondo posto nella classifica della rivista Musica Jazz come miglior gruppo italiano.
Nell’agosto del 2001 èstato invitato a suonare al Festival panafricano a Brazzaville(Congo). Dal Marzo 2002 al 2003 ha collaborato con Goma ParfaitLudovic, direttore della compagnia congolese Yela wa, nell’ambito della ricerca sulla tradizione della musica di guarigione africana con seminari e spettacoli.

 

Ingresso gratuito

 

 

Comunicato stampa