Leggo sempre con grande attenzione i comunicati del consigliere regionale Marco Niccolai, sempre puntuali e pieni di riflessioni interessanti, con date e riferimenti precisi.

 

E non ha certo mancato il compito sulla questione del Lorenzini.

 

Anzi, ci informa di essere stato fino al 2001 uno studente di quell’istituto e quindi di conoscerne fino da allora i problemi e le carenze, strutturali e di prospettiva, soprattutto per la necessita’ di offrire ai ragazzi una scuola moderną al passo con i tempi e le esigenze didattiche e formative delle nuove generazioni.

 

E giustamente si chiede come mai il comune di Pescia  non abbia mai previsto una nuova collocazione della scuola.

 

Ma, consigliere, mi sbaglio o lei e’ stato eletto in comune dagli anni 2009 al 2017, una carriera fulminante, con ruolo di non poco conto, come mai in quegli anni vista la sua conoscenza delle necessita’ della scuola non si e’ battuto perche’ fosse affrontata la questione?

 

Mi risulta, appunto, che lei ci fosse nel 2012, quando la giunta Marchi approvo’ il piano strutturale ma non c’e’ traccia di una sua richiesta di inserimento di quella previsione e non risulta  neanche quando anche lei voto’ gli indirizzi del piano operativo una richiesta di inserimento di quella nuova previsione.

 

Insomma, sembrerebbe che vi siatę svegliati tutti nel 2021, lei con gli incontri con studenti, genitori e professori, la provincia di Pistoia con lo studio della situazione sismica e strutturale degli istituti.

 

Pero’, anche qui non ho notizie che lei abbia sollecitato la giunta comunale a farsi carico della giusta esigenza di una nuova scuola, era troppo faticoso salire le scale del comune e magari offrire il proprio sostegno nei confronti della regione Toscana?

 

A quel che so anche l’allora vicesindaco Guidi ha incontrato nel 2021 una delegazione di professori, dove, sentite le esigenze, prese l’impegno di individuare un’ area deputata a scuola e a quel che so gli uffici ci hanno lavorato e hanno individuato un’area.

 

In questo contesto mi dicono che sia necessario un sito da un minimo di 12.000 mq, dimensioni non facili da trovare a Pescia, con un investimento intorno ai 20 milioni di euro, ma mi si dice che alla fine il problema piu’ grosso non sta neanche qui ma nei tempi di realizzazione, infatti fra previsione urbanistica, Regione, Sovrintendenza, Genio civile, progettazione, risorse, espropri, gara e lavori si parla di 7/8 anni.

 

E come dice lei “adesso ci tocca di affrontare sia l’emergenza che la prospettiva di lungo termine”, e allora consigliere non se ne esce: era necessario dotarsi di un’altra struttura o di ristrutturare il Conservatorio, come ha sempre sostenuto il comune e forse al contrario di quello che lei afferma la programmazione sbagliata l’ha fatta non il Comune di Pescia, ma qualcun altro?

 

Adriano Vannucci, capogruppo Pescia cambia.

Comunicato stampa