Il Museo della Deportazione di Figline di Prato, che già lo scorso anno aveva aperto le sue porte agli studenti del liceo pesciatino, ha recentemente accolto i ragazzi della 3A del Liceo Artistico Berlinghieri di Pescia, accompagnati dagli insegnanti Gilberto Tagliaferri e Barbara Pietrarelli.Il Museo della Deportazione di Figline di Prato è un luogo che custodisce la memoria di quanto accadde nei campi di concentramento e di sterminio nazisti. Inaugurato 17 anni fa grazie all’instancabile opera di testimonianza di alcuni superstiti pratesi riuniti nell’Associazione nazionale ex deportati (ANED) e grazie al Comune di Prato, il Museo offre una testimonianza utile e necessaria per la crescita culturale e civile di tutti, giovani e meno giovani.
Il Museo della Deportazione si basa sulla vicenda dei lavoratori toscani arrestati dai nazifascisti in seguito allo sciopero generale del marzo 1944, deportati nel lager di Mauthausen in Austria e nei suoi sottocampi di Ebensee, Gusen e Melk, per allargare poi lo sguardo alle storie di milioni di uomini e donne, vittime di rastrellamenti avvenuti in ogni parte d’Europa, deportati per motivi politici e razziali secondo il disegno di asservimento e annientamento di interi popoli messo in atto dal Terzo Reich durante il secondo conflitto mondiale.
Il percorso espositivo del Museo della Deportazione è stato concepito come un viaggio simbolico in un lager nazista. Alcuni oggetti esposti sono originali, provenienti dai campi e dalle fabbriche scavate in gallerie nelle montagne di Ebensee dagli stessi prigionieri. Altri oggetti sono stati ricostruiti per iniziativa dei pochi superstiti, dopo il loro ritorno a Prato, per la necessità di testimoniare le atrocità subite nel lager e le terribili condizioni del lavoro schiavo.
Nel Settembre 2010 è stato inaugurato un nuovo e moderno percorso museale audiovisivo dal titolo “CON I MIEI OCCHI – voci e volti di superstiti dei campi di concentramento e sterminio nazisti”. Il percorso è composto da sette postazioni video, con trasmissione diretta dell’audio nelle cuffie distribuite ai visitatori, nelle quali appaiono testimoni, ebrei sopravvissuti al genocidio e deportati politici prevalentemente toscani, ma anche sinti e rom, omosessuali e testimoni di Geova che raccontano le loro esperienze secondo un percorso suddiviso in tappe tematiche in cui vengono narrati vari aspetti della deportazione come l’arrivo, la vita e la morte nel campo, le selezioni e lo sterminio.
Il Dirigente Scolastico del Sismondi-Pacinotti e del Liceo Berlinghieri, Prof. Tiziano Nincheri, esprime il proprio ringraziamento ai docenti accompagnatori Gilberto Tagliaferri e Barbara Pietrarelli e a tutti gli studenti coinvolti nel progetto, nonché a tutto lo staff del Museo della Deportazione di Figline di Prato, per aver aiutato gli studenti ad approfondire le tematiche legate alle persecuzioni e deportazioni, ai movimenti di Resistenza e di opposizione al fascismo e al nazismo e averli sensibilizzati sui temi della pace e dei diritti universali dell’uomo.

 

 

Ufficio Stampa ISIS Sismondi Pacinotti

 

Comunicato stampa