L’incontro con Rossi si è tenuto giovedì 18 dicembre al Circolo Rondinella di Lungarno Soderini durante la presentazione del suo libro «Viaggio in Toscana»

Impegno a creare un tavolo con gli assessori Bugli e Simoncini per favorire lo sviluppo degli open data, delle reti di impresa e il loro slancio verso l’internazionalizzazione.

E’ la promessa fatta dal governatore Enrico Rossi all’associazione civica Gente di Toscana che ieri nel circolo Rondinella di lungarno Soderini di Firenze ha incontrato il presidente della Regione Toscana durante la presentazione del suo libro «Viaggio in Toscana».

Il portavoce dell’associazione, Lapo Cecconi, ha consegnato a Rossi una relazione con le proposte per il rilancio dell’economia toscana: lotta all’evasione, implementazione delle risorse destinate a internazionalizzazione, innovazione e cooperazione tra le imprese. Ma anche una scommessa sulla trasparenza per favorire la produttività della pubblica amministrazione nel dialogo con le imprese. Il documento è stato accolto positivamente dal governatore che ha proposto apertura al dialogo a stretto giro sui temi discussi.

All’incontro è intervenuta anche Aferdite Shani, portavoce di Gente di Pistoia e direttrice di AssoAlbania associazione nazionale di imprenditori albanesi, che ha parlato di internazionalizzazione ed imprenditoria straniera nel territorio pistoiese.

«Il governatore – sottolinea Shani – ha mostrato vivo interesse per le nostre proposte. A livello di incentivi regionali e politiche di promozione, la categoria dell’imprenditoria femminile e quella immigrata beneficiano oggi di progetti di sostegno deboli e senza nessuna incentivazione specifica. Un quadro insufficiente. Le imprese straniere in Toscana – prosegue – sono circa 50mila, ovvero il 12% a livello regionale. Le imprese individuali toscane con a capo donne di origine cinese sono 3mila aziende manifatturiere e mille negozi. Un migliaio invece le imprese guidate da romene (perlopiù negozi e ditte edili) e a seguire 540 da marocchine, 460 da nigeriane, 300 aziende in capo a donne di origine albanese e altrettante tedesche.

Mentre alla vigilia dell’Area Metropolitana della quale Pistoia rappresenterà più di un terzo, rispetto al primo trimestre 2009, hanno tirato giù la saracinesca 1.178 imprese in pratica un settimo di quelle che hanno chiuso in Toscana.

Si tratta di un settore vivo e importante della nostra economia – commenta – nel quale serve un approccio diverso sia dal punto di vista delle azioni di sostegno che dell’integrazione. In questo senso – conclude Shani – la proposta di studio Irpet introdotta dal presidente Rossi per fotografare meglio la situazione provincia per provincia e intensificare le azioni di agevolazione lo sviluppo e la crescita di queste aziende, rappresenta il primo passo per affrontare la situazione».

Comunicato stampa