Mala’ndrine, nato da un’idea di Francesco Forgione, scritto a sei mani con Bartolo Scifo e Pietro Sparacino, per la regia di Pietro Sparacino, è uno spettacolo che narra, racconta e analizza il fenomeno della ‘ndrangheta dalle sue origini ai giorni nostri. In scena un comico e un giornalista, scrittore e già presidente della Commissione parlamentare antimafiaUna strana coppia che accompagnerà lo spettatore alla scoperta dei riti di affiliazione, della struttura e della storia dei protagonisti e degli sconosciuti che hanno trasformato la mafia dei vecchi pastori calabresi in una delle più grandi holding criminali del mondo.Uno spettacolo che arriverà al Teatro Pacini di Pescia venerdì 1° marzo alle 21.15.

 

Era il lontano 1969 quando il capobastone Zappia diceva: “Qui non c’è ‘ndrangheta di Mico Tripodo, non c’è ‘ndrangheta di ‘Ntoni Macrì. Chi vuole sta e chi no se ne va”. La vecchia Onorata società cambiava pelle. Oggi le ‘ndrine si diffondono dal cuore arcaico e primitivo della Calabria al nord dell’Italia fino all’Europa, all’America, all’Australia. Con i loro traffici attraversano tutti e cinque i continenti. Per questo un vecchio boss trapiantato a Milano spiegava a un suo affiliato: “Devi sapere che il mondo si divide in due: quello che è Calabria e quello che lo diventerà”. Muovono miliardi di euro, ma si rintanano nelle grotte dell’Aspromonte; frequentano la bella borghesia e i salotti bene, hanno un’ossessione maniacale per riti antichi dal sapore esoterico, regole scritte e non scritte, tramandate da generazioni dai padri fondatori del crimine; perché, come spiega un boss: “La musica può cambiare… ma per il resto noi siamo sempre noi… e noi non possiamo cambiare mai”. Ragionano così e li ritrovi ovunque. Sono fissati con il controllo del territorio e dove lo esercitano le parti si invertono: è lo Stato che si deve infiltrare nel tessuto sociale. Controllano mercati, gestiscono appalti, scalano aziende in borsa e fanno politica, in Calabria come a Milano, in Sudamerica come in Australia. Per questo hanno creato anche la Santa, la ‘ndrangheta più nascosta, nata dall’incontro con i massoni. Un doppio potere criminale e parallelo. Il porto di Gioia Tauro è la loro “porta” aperta sul mondo; un porto franco. Da decenni, ormai, sono i più grandi broker internazionali della cocaina, alleati con i più spietati cartelli sudamericani. Noi siamo là, viviamo là, abbiamo il passato, il presente e il futuro, diceva un altro di questi esimi signori del crimine. E chi l’ha detto che sia questo il destino? Mala’ndrine è uno spettacolo che parla della ‘ndrangheta con le voci della ‘ndrangheta, per capire il passato, affrontare il presente e riappropriarci del futuro.

 

La stagione 2018/2019 del Teatro Pacini va in scena in collaborazione con Alfea Cinematografica per la direzione artistica di Battista Ceragioli.

 

Info e bigliettiwww.vivaticket.itbiglietteria@teatropacini.it, 0572.490049 e 391.4868088.

La biglietteria è aperta tutti i sabati dalle 10 alle 12 e il giorno dello spettacolo dalle 18.

Per gli accrediti stampa è sufficiente rispondere a questa mail specificando nome, cognome e testata.


Francesco Bondielli

ufficio stampa Teatro Pacini di Pescia
Comunicato stampa