Stamani siamo stati in piazza Garibaldi, davanti alla sede pistoiese di CONFINDUSTRIA, per parlare di sicurezza, di certezze lavorative e del rinnovo del CCNL.
La sicurezza nei luoghi di lavoro è un aspetto particolare della guerra di sterminio non dichiarata che i padroni muovono contro il mondo del lavoro per mantenere in vita il loro sistema economico e continuare ad accumulare profitti. Da inizio anno sono decine gli omicidi avvenuti nei luoghi lavoro, a questi si aggiungono gli infortuni, più o meno gravi, molti dei quali avvenuti in itinere, che non sono stati denunciati per paura di perdere il posto
Gli incidenti nei luoghi di lavoro non sono una fatalità, né sono dovuti all’errore umano: sono un effetto dell’aumento dei ritmi di lavoro, del precariato, del sistema degli appalti e dei subappalti, degli obblighi di fedeltà aziendale, del mancato rispetto delle procedure di sicurezza e dell’eliminazione dei diritti sindacali. Sono il frutto avvelenato della crisi generale che, per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro, significa eliminazione o riduzione delle tutele che i lavoratori avevano strappato alla classe borghese con le lotte degli anni ‘70.
La battaglia per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro si inserisce nella mobilitazione più ampia e generale contro l’escalation bellica, contro il genocidio sionista in Palestina, per l’interruzione dei rapporti commerciali con lo Stato sionista d’Israele. Oltre a questo si combina con la lotta dei lavoratori di differenti categorie per il rinnovo del CCNL; con quella dei dipendenti di Autolinee Toscane per imporre alla multinazionale francese di estendere i contratti ereditati dalle vecchie gestioni anche ai nuovi assunti; con quella contro la repressione aziendale e per il diritto di sciopero.
L’economia di guerra richiesta da gran parte degli associati di Confindustria e dispiegata a maglie larghe dai partiti delle Larghe Intese (il polo PD con i suoi cespugli e la cricca Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia) incide negativamente sulle condizioni di vita e di lavoro delle masse popolari. A questo si aggiunge la crescente brutalità padronale fatta di sfruttamento, eliminazione dei diritti, repressione e addirittura violenza squadrista, come più volte avvenuto negli ultimi anni nei confronti dei lavoratori iscritti al SUDD COBAS di Prato per tentare di silenziare la loro richiesta di poter lavorare 8 ore al giorno per 5 giorni la settimana.
Come sezione Pistoia del Partito dei CARC sosteniamo tutti quei lavoratori che vogliono organizzarsi nella propria azienda e legarsi alle lotte del territorio a prescindere dalle sigle sindacali di appartenenza: per cacciare il governo Meloni e per sostituirlo con un governo partigiano che metta al centro della propria azione la parola d’ordine UN LAVORO UTILE E DIGNITOSO PER TUTTI
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Comunicato stampa
