Il giorno 05 maggio 2025, da un gruppo di 8 promotori estimatori della musica operistica, in particolare di quella di Giacomo Puccini, è stata costituita a Pescia (PT)) l’associazione “Puccini Sogno Veneziano”.
L’Associazione ha come finalità quella di proporre ai musicisti e librettisti italiani la realizzazione dell’opera “Sogno Veneziano” che Puccini aveva in mente di comporre quando avesse terminato Turandot, ma che la sua scomparsa prematura gli impedì di realizzare, avvalendosi anche delle alte competenze della prestigiosa Società Italiana di Musica Contemporanea (S.I.M.C.) della quale sia il presidente maestro Andrea Mannucci, sia il consigliere nazionale maestro Antonio Bellandi, entrambi valenti compositori di musica, sono tra i promotori dell’Associazione.
L’opera che il Maestro non ha mai scritto, era un progetto di cui pochissimi erano al corrente ed oltretutto in modo molto vago. Giuseppe Adami, il noto librettista di Puccini, nell’ultimo capitolo del suo “Romanzo della vita di Giacomo Puccini” parla di un progetto che il Maestro aveva in testa, quello di comporre un’opera ambientata a Venezia e che il medesimo pregava lo stesso Adami di fornirgli la trama: “una cosa moderna o antica poco importa, ma nuova e variopinta. Voglio discorrerne con te. Ci intenderemo e insieme troveremo.” Il progetto fu interrotto dalla improvvisa morte del Maestro come fu interrotta pure la composizione di Turandot. Anche la nipote di Puccini, Simonetta parlava di un’idea del nonno di un’opera ambientata a Venezia, ma ha sempre affermato di non conoscere i particolari del suo desiderio.
Recentemente è stato pubblicato un libro: “Sogno Veneziano, l’opera che Giacomo Puccini non ha mai scritto”, edito da Ginko. L’autore del libro è il Dott. Carlo Vivaldi Forti, figlio della signora pesciatina Paolina Mochi, che ci illustra, nella prima parte del suo scritto, le singolari circostanze che gli hanno permesso di scrivere la storia dell’opera che Puccini non riuscì mai a realizzare.
“Nella tarda primavera o inizio estate del 1924 il Maestro fece una delle sue usuali visite in casa Mochi. A quel tempo egli era già affetto da quel tumore alla gola che entro pochi mesi lo avrebbe portato alla morte, ma, intento com’era a concludere Turandot, non comunicava a nessuno tale notizia.
A quell’incontro erano presenti il nonno di Carlo, Pasquale e suo fratello Gino, oltre alla futura madre dell’autore, Paolina, allora quattordicenne.
Puccini confidò ai suoi interlocutori che, appena avesse terminato Turandot, aveva in animo di dedicarsi ad una maxi-opera, totalmente diversa dalle precedenti sia per soggetto che per orchestrazione, con la quale intendeva concludere la sua carriera artistica.
Su esplicita richiesta di nonno Paquale, sia pure con una certa ritrosia, il Maestro si convinse a narrare il soggetto del futuro lavoro. Fu così che Pasquale e Gino conobbero direttamente dalle labbra di Puccini quella che sarebbe stata la trama dell’opera e addirittura il probabile titolo della medesima: “Sogno Veneziano”.
Carlo Vivaldi Forti ricevette una prima narrazione da parte del nonno, melomane e profondo intenditore di musica, ma era ancora troppo piccolo per apprezzare quella storia.
Successivamente chiese lumi alla mamma che la ribadì nella sostanza, ma alla quale erano sfuggiti moltissimi particolari. Il solo testimone sopravvissuto era lo zio Gino molto anziano ed infermo da tempo: Carlo riuscì a raccogliere dalle sue labbra l’intera storia appena in tempo in quanto Gino morì che egli aveva 23 anni.
Ma l’episodio che ha permesso all’autore di scrivere il libro, fu del tutto casuale.
Egli era intento a traslocare una grande quantità di libri dalla sua casa fiorentina a quella di Pescia quando trovò nascosto sotto una montagna di carte un suo vecchio album di appunti datato 1969 che recava questa indicazione: “Trama di Sogno Veneziano, l’opera che Giacomo Puccini non ha mai scritto, narratami negli ultimi mesi di vita dallo zio Gino Mochi, fratello di nonno Pasquale”
Carlo Vivaldi Forti nello scrivere la trama dell’opera non si è limitato a leggere e riportare i suoi appunti che descrivono la vicenda, ma vi ha aggiunto alcuni dialoghi intercorsi fra i protagonisti assumendosi in un certo qual modo anche il compito del librettista che Puccini, se non fosse deceduto, avrebbe probabilmente affidato all’Adami.
Lo scopo dell’Associazione, come si è detto, consiste nel proporre a tutti i musicisti e librettisti italiani la realizzazione dell’opera che il Maestro avrebbe voluto comporre.
Tutte le informazioni necessarie per partecipare al progetto possono essere trovate sul sito web:
www.puccinisognoveneziano.it
L’Associazione “Puccini Sogno Veneziano” non è solo un omaggio al grande compositore, ma un ponte tra il passato e il futuro dell’opera. Riportare alla luce un’opera mai scritta significa regalare al pubblico un’emozione nuova, un tassello inedito nella storia della musica. Con il contributo di appassionati e sostenitori, questo sogno può finalmente prendere forma, proprio come lo aveva immaginato Puccini.
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Segreteria
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Ilp
