“Assistiamo quasi quotidianamente ad un attacco al Piano Operativo: colata di cemento, impermeabilizzazione del suolo, a rischio il futuro della citta’. Strano che di queste questioni non ci sia praticamente cenno nel lungo dibattito in consiglio comunale che ha seguito la presentazione dello strumento urbanistico.

Non sara’ che, visto che dopo venti anni si giunge  finalmente a conclusione un Piano Operativo che permetterà all’intero territorio comunale  di uscire finalmente da una situazione di blocco totale delle attività , cio’ dia un po’ di fastidio a chi negli anni ha governato la citta’?

C’e’ poi  un dato che,  piu’ di altri, certifica la bonta’ del Piano : dopo venti anni le osservazioni al Piano Operativo stesso sono poco piu’ di 200, un numero molto limitato e questo  e’ gia’ una constatazione sostanziale che il lavoro e’ andato abbastanza bene e trova consenso negli operatori e nei cittadini.

Poi, e questo e’ un punto nodale, nel Piano Operativo non si opererà attraverso “interventi diretti”, che fino ad ora hanno caratterizzato l’urbanistica pesciatina con il risultato di una citta’ sfrangiata, disordinata priva di strade, parcheggi, aree verdi, servizi proprio in quelle zone di cui tanto si parla: Alberghi, Veneri, Ponte all’Abate/Collodi, Pescia Morta.

Si, in queste zone si prevede uno sviluppo ma che potra’ realizzarsi solo attraverso progetti convenzionati che dovranno farsi carico non solo della propria piu’ specifica urbanizzazione ma anche della riqualificazione dell’intera area di intervento.

Infine qualche numero, Collodi, di cui si parla tanto, Collodi paese zero espansione ma solo recuperi e nell’insieme col Cardino e Ponte all’Abate si passa dai 26.000 mq previsti dal  Piano Strutturale ai 9.224 del Piano operativo per residenziale e servizi.

Oppure Veneri dove si passa dai 26.500 del PS agli 11.125 del P.O.

Stai a vedere che quelli che c’erano allora e anche oggi hanno la memoria debole!

Sottineo inoltre che una corretta programmazione urbanistica deve organizzare l’insieme del territorio e qualunque intervento deve essere inquadrato nella logica generale.

Chiudo con un ultima osservazione: una insinuazione come quella del consigliere Conforti, che parla di “e solo interessi speculativi di pochi”, non merita nemmeno dare risposta, si conmenta da solo visto che ha anche il coraggio di richiamare la bonta’ del Business Park, quello si una colata di cemento a favore non si sa di che cosa, che avrebbe stravolto in senso negativo un territorio”.

 

Aldo Morelli, assessore all’urbanistica del comune di Pescia

 

 

 

Comunicato stampa

 

 

 

 

 

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