Le temperature miti che hanno caratterizzato il mese di gennaio 2018 rispetto alle temperature medie del periodo nelle zone di produzione nel ponente ligure, dove viene raccolto circa il 90% della produzione nazionale di mimose, hanno fatto sì che la fioritura della mimosa sia stata anticipata di un mese rispetto alle scadenze programmate in prossimità della festa della donna dell’otto marzo.

I coltivatori, a loro volta, hanno anticipato la raccolta evitando così il rischio di vedere il prodotto danneggiato da prevedibili gelate che poi si sono puntualmente verificate verso la fine del mese di febbraio, peraltro accompagnate in precedenza dalle nevicate. Ciò ha comportato il pericolo di veder compromessa la qualità, con l’imbrunimento dei glomeruli, per il lungo periodo di conservazione necessario per avere il prodotto fruibile al momento giusto, in quanto la durata dei rami di mimose recise in genere raggiunge i quindici- venti giorni.

Le varietà di mimosa coltivate per la vendita da fronda fiorita recisa, più pregiate, con glomeruli di grosse dimensioni e con colore giallo intenso, sono la Gaulois e la Tournaire; altra varietà commercializzata, più rustica e di minor pregio, è la Floribunda con una infiorescenza più piccola e di colore giallo pallido. Una varietà poco coltivata e considerata tra le più belle è la Bayleiana.

La campagna di vendita della mimosa sul Mercato dei Fiori della Toscana a Pescia in occasione della Festa della Donna 2018 è stata caratterizzata da un afflusso di prodotto inferiore rispetto allo standard stagionale – si stima un -30% di prodotto venduto in meno rispetto allo scorso anno – , e da un livello qualitativo basso.

Comunque il prezzo medio della mimosa, ponderato all’ingrosso al chilogrammo, grazie alla buona richiesta delle prenotazioni è aumentato del 25% rispetto allo stesso periodo del 2017.

Fonte: Mefit.

 Comunicato stampa