L’avvenuto restauro del Labirinto di Pietro Porcinai, il più grande architetto paesaggista italiano del Novecento, è stato salutato ufficialmente con la cerimonia del taglio del nastro di mercoledì 7 luglio alle 19 al Parco di Pinocchio (Collodi – PT) . L’intervento, atteso da anni,  è stato possibile grazie al bando per il restauro del patrimonio artistico della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia che ha finanziato il 50% dell’intervento del valore complessivo di 73.810 euro. Lavori sono stati eseguiti dai giardinieri specializzati della Giorgio Tesi Group mentre le rifiniture sono state portate a termine dallo staff manutenzioni del Parco di Pinocchio.

Il taglio del nastro stato affidato alla dott.ssa Cristina Pantera, vice presidente della Fondazione Caript, presente con il sindaco di Pescia, Guja Guidi, il presidente della Fondazione Nazionale Carlo Collodi, Pier Francesco Bernacchi,  l’avvocato Giovanni Giovannelli, membro del direttivo della Fondazione, e il segretario generale dell’ente culturale, Davide Battistini.

L’intervento della Fondazione Caript  stato fondamentale per poter finalmente intervenire su un’opera così importante, testimonianza del pensiero di un grande architetto come Porcinai, in un Parco la cui importanza artistica è riconosciuta e tutelata dalle Belle Arti” ha detto Bernacchi.

Molti gli intervenuti all’evento come l’assessore di Pescia Aldo Morelli, il presidente della Misericordia di Collodi, Giancarlo Mandara, la presidente dell’associazione culturale Pinocchio di Carlo Lorenzini, Anna Iacobacci, il portavoce della Charta di Pinocchio Marco Incerpi, il consigliere della Fondazione, Massimo Cottini.

 

Come aveva sottolineato l’architetto Carlo Anzilotti nella sua relazione tecnica e paesaggistica: “Il Labirinto in oggetto è di tipo classico con una sola entrata e un unico vicolo cieco in fondo al percorso. La realizzazione originaria prevede un percorso pavimentato con formelle di cemento e una rete in verticale con edera capace di creare delle pareti continue per un percorso di scoperta. Nel corso del tempo vi sono stati vari interventi manutentivi e di adeguamento alle normative, ma oggi il Labirinto necessita di un intervento di restauro radicale al fine di assumere l’aspetto e la consistenza di un tempo, in quanto versa in stato di totale degrado della componente vegetale”.

Il Labirinto, la Nave dei Corsari e la Grotta dei Pirati sono i tre elementi originari del Paese dei Balocchi pensato da Porciani con Marco Zanuso nel Parco monumentale di Pinocchio, un richiamo – nel caso del labirinto – ad una presenza tipica dei giardini dei grandi palazzi. Non a caso anche il giardino storico Garzoni ne ha uno.

 

Adele Tasselli

Fondazione Nazionale Carlo Collodi

Comunicato Stampa