“In risposta alla nota della CGIL sul S.Domenico ribadisco le mie considerazioni
In primo luogo, la crisi attuale impone certamente una Revisione della Spesa, e questo non riguarda solo il Governo a Roma,ma anche gli Enti Locali con le Aziende controllate, come appunto il SanDomenico. E’ perciò essenziale cercare di ridurre i Costi ma non riducendo le ore di assistenza, piuttosto il costo del lavoro. Oggi,infatti, non è più accettabile che per lo stesso lavoro ci siano tre tipologie di contratto diverse, con costi differenti e conseguenze molto pesanti sul Bilancio, oltre che sugli stessi rapporti fra le operatrici.
In secondo luogo, io non sono mai stato contrario a rivalutazioni dello stato di auto-sufficienza degli ospiti, tanto che anche nello scorso Settembre ne ho certificate. Sono invece contrario alla gestione di questi cambiamenti che comportano in ogni caso un aumento delle tariffe. Per questo ho suggerito di modulare gli aumenti su quote” intermedie” e di parlare sempre con le famiglie, per trovare una soluzione compatibile con gli interessi di tutti ed evitare l’ abbandono della struttura da parte degli ospiti, come già successo nel 2013, quando dovetti intervenire per bloccare una “fuga” già in atto.
Infine, la nota della CGIL afferma di non aver mai avuto risposte concrete dalla precedente Amministrazione di cui io ho fatto parte, ma questo è facilmente smentito dai fatti. A cominciare dalla strada, realizzata proprio dalla precedente Amministrazione, ma che non è ancora aperta, fondamentale per la messa in sicurezza e la definitiva agibilità della struttura. Non si ricordano neppure le Cure Intermedie che io ho proposto e sono riuscito a far partire fin dal Gennaio 2011. Un progetto certo utile e vantaggioso per tutti, tanto da essere confermato dal Piano Sanitario in atto, anche se oggi sembra in discussione. Nè tanto meno si ricordano le battaglie che ho combattuto, in tutte le sedi, a difesa della Assistenza e della Sanità pubblica , in particolare perchè fosse garantito a ogni cittadino il diritto di essere assistito sul proprio territorio e per cui il San Domenico rimane punto centrale. Pur con moltissime difficoltà, si è così impedito che persone bisognose di assistenza fossero trasferite in strutture lontane, dove non conoscono nessuno e nessuno conosce loro, proprio perchè mi ostino a credere che i cittadini sono sempre, prima di tutto, delle persone e non numeri per fare bilanci o statistiche.
E queste sono le risposte concrete che, con legittimo orgoglio, rivendico di aver dato, non certo alla nota della CGIL, ma a Pescia e a tutti quelli che, in questi anni, mi hanno cercato per i loro bisogni, e questa è davvero l’ unica cosa che conta”.

Dott. F.Conforti

Comunicato stampa