“Ci è giunta imprevista e non attesa la notizia della scomparsa di Fabrizio Bartoli.
Il nome della famiglia Bartoli è da sempre fortemente legato alla tradizione calzaturiera della Valdinievole e della provincia di Pistoia: l’azienda Tigerflex fu fondata dal padre e dallo zio di Fabrizio che contribuì successivamente con passione e visione allo sviluppo dell’azienda.
La tigre che campeggia sul tetto dell’azienda ha assunto nel tempo un valore quasi totemico per chi conosce la storia delle calzature a Monsummano, simbolo di un’identità forte e di una lunga tradizione imprenditoriale.
Fabrizio Bartoli ha incarnato pienamente il momento più entusiasmante del nostro distretto: quello in cui le calzature locali si affermavano per qualità, design e capacità di conquistare i mercati. In quegli anni, oltre al ruolo in azienda, Fabrizio si dedicò attivamente all’associazionismo, assumendo la guida della nostra sezione calzaturiera nei primi anni ’90, e contribuendo alla transizione generazionale insieme a colleghi della sua epoca.
Sua fu l’intuizione che per affrontare il futuro fosse necessario conoscere a fondo l’industria locale, che stava rapidamente evolvendo. Fu così che, sotto la sua guida e il suo impulso, l’associazione commissionò alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa uno studio sul distretto, affidato al Professor Varaldo. Lo studio mise in luce la necessità di aprirsi ai mercati esteri e di promuoversi come sistema industriale coeso. Da quell’analisi nacquero iniziative concrete: la costituzione del consorzio di promozione all’export Toscana Export Shoes, di cui Fabrizio fu uno dei fondatori, e la nascita del CEQ di Monsummano, organismo dedicato al controllo qualità del prodotto. Iniziative che oggi, a distanza di anni, testimoniano una visione strategica e lungimirante.
Ma la sua capacità di anticipare i tempi non si fermò qui: oltre vent’anni fa, Fabrizio fu uno dei primi imprenditori in Italia a comprendere l’importanza di creare sinergie con il mondo del lusso, dando vita a una joint venture con Gucci. Un’intuizione che ha lasciato un segno profondo e concreto: ancora oggi Monsummano può vantare la presenza di uno dei due poli italiani di Gucci per la produzione di calzature, a conferma della portata del suo pensiero imprenditoriale.
Fabrizio Bartoli si è distinto non solo per la visione industriale e per l’impegno associativo, ma anche per le sue doti umane rare e autentiche. La sua visione e la capacità di unire determinazione e umanità lo hanno reso una figura profondamente stimata e apprezzata da chiunque abbia avuto il privilegio di lavorare al suo fianco.
Alla sua memoria va il nostro pensiero più riconoscente e il cordoglio sincero della nostra Associazione e, in particolare, del gruppo dei produttori calzaturieri”.
Rodolfo Checcucci
Capogruppo Calzaturifici – Confindustria Toscana Nord
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Ufficio stampa CTN
Maria Chiti, m.chiti@confindustriatoscananord.it
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Comunicato stampa