Pubblichiamo il comunicato inviato dalla Banca di Pescia e Cascina :

 

“Se non si leggono i documenti disponibili è difficile muovere critiche fondate e candidarsi alla guida di una banca”. Questo, in sostanza, il messaggio che arriva dal Presidente della Banca di Pescia e Cascina, Franco Papini. Che risponde con documenti e fatti reali alle critiche arrivate da quelli che lo stesso Papini definisce “i candidati che hanno la pretesa di amministrare Banca di Pescia e Cascina”. “L’iter di fusione con Banca di Cascina – dice Papini -, iniziato nel marzo 2016, è stato disciplinato da precise normative ed illustrato ai Soci fino dall’ottobre scorso. Ha poi ricevuto il voto positivo dell’assemblea straordinaria il 4 dicembre 2016. In questi mesi c’è stato il positivo apprezzamento dell’operazione da parte dei dipendenti, delle organizzazioni sindacali, della Banca d’Italia, della Federazione Toscana e dei soci. Un percorso che è testimonianza di trasparenza, condivisione ed apprezzamento per l’operazione effettuata”. Secondo Papini le critiche “sono di facile risposta e trovano risposte precise e documentate nel bilancio che ogni anno viene portato all’approvazione dei soci e messo a disposizione di tutti. Nel documento – prosegue il Presidente – è indicata la quantità e la qualità della formazione effettuata ogni anno, con oltre 4.000 ore e 20 moduli effettuati. Inoltre nel bilancio si trova evidenza dei crediti verso la clientela, in linea con il resto del sistema bancario. In più – aggiunge Papini – Banca di Pescia aveva accumulato fondi per oltre il 40% del lordo del credito deteriorato. Nel paragrafo dei profili organizzativi sono inoltre evidenziate le articolazioni organizzative presenti in Banca, come “Pianificazione e Controllo di Gestione”, “Finanza Retail e Assicurativo” e “Sviluppo”. Sempre nel bilancio, nel paragrafo ‘scopi statutari’, vengono dettagliatamente descritti gli interventi effettuati nell’anno a favore dei soci e dei vari enti, associazioni, comitati, parrocchie e quant’altro, ai quali la banca ha da sempre prestato grande attenzione. Nel 2015 la Banca ha finanziato con quasi 170mila euro iniziative socio-culturali, di beneficenza e sponsorizzazione sul territorio. La presenza o meno di una Fondazione bancaria – dice ancora Papini – non è una dunque discriminante nella capacità di generare valore per il territorio, rischiando anzi di assorbire risorse necessarie per la gestione. La conoscenza di evidenze aziendali trasparenti e chiare, a disposizione di tutti, è un passaggio conoscitivo fondamentale per qualsiasi persona che si rivolge all’Istituto con l’ambizione di essere alternativa di governo societario. L’attuale Cda – , composto da Franco Papini, Anna Bertolai, Giovanni Boldrini, Alessandro Gasperini, Franco Martinelli, Daniela Mazzoni, Marco Mencarini, Fiorenzo Rosellini e Fernando Vezzani – ha deciso di ricandidarsi, dopo aver garantito in questi anni i valori di mutualità e di solidarietà fondamentali anche per il futuro della nostra Banca”.

 

Comunicato stampa